Chiudi X





   


















































La leadership si conquista con la qualità degli uomini.

Ogni volta che mi si chiede di scrivere di moto provo un’inquietudine, un moto, appunto, di paura e al contempo una voglia di cogliere la sfida.
È pur vero che anche l’opinione di uno sprovveduto, se formulata in termini di consapevolezza e di onestà intellettuale, può avere spazio ma, provate a cimentarvi in un dialogo con dei maghi di questo sapere!
Sono reduce da un week-end in cui, il caldo ed il traffico intenso, mi hanno convinto a riparare sul divano di casa in compagnia della televisione.
Ho potuto così assistere all’ennesima impresa di Valentino Rossi. Il sospetto è che, dietro alla sua bravura, si nasconda qualche ultimo segreto ritrovato della tecnica in grado di trasformare una moto in un motoscafo! L’istrionico gesto finale che mima un assolo di violino mi ricorda che sono un pubblicitario. Icone intense e parlanti forano i cervelli e vi stampano indelebilmente messaggi. Questo è uno dei più emotivamente pregnanti: anche la gara motociclistica, con i suoi odori e rumori assordanti, può diventare melodica!
Pensando all’incontro che avrei avuto il giorno dopo con i tecnici dell’uffico “Prodotti Speciali” della Paioli Meccanica, questo spettacolo ha aggiunto un pizzico di velleità alla disparità dell’incontro.

Sono stato fatto accomodare nell’ufficio (si fa per dire!) di quelli dei “Prodotti Speciali”. In questa stanza, a tutto si può pensare, tranne che di trovarsi in un ufficio!
L’occhio, frastornato dalle mille cose che si posano sopra, accanto e sotto i monitors dei computers, cade su di un angolo della stanza dove, buttato là, con gesto di sufficienza, rivela la sua presenza un gambaletto fuso. Niente a che vedere con quella specie di scultura moderna che troneggia in una delle scrivanie: si tratta di un “ricavato da pieno di ergal”; non è un pezzo finito perchè nella parte inferiore il blocco di metallo rivela ancora la sua forma originale a cubo.
Dalla musica di Valentino Rossi sono passato a considerare l’arte plastica che da questi oggetti muove passi tecnologici fascinosi e per me misteriosi. Pensati da uomini e modellati con maniacale precisione da uno dei tanti transfer che qui sono di casa.
L’arrivo dei miei interlocutori mi distoglie da questi pensieri e, la tensione che entro di me cova, si tramuta in curiosità. Alcuni di questi personaggi li conosco!
Con Pier Paolo Santovito mi sono cimentato spesso. È Lui il capo!
Con Franco Testa ci siamo scambiata qualche E-mail di lavoro. Egli è un amico d’infanzia di Pier Paolo e oggi ha il ruolo di coordinatore tecnico di questo ufficio. Arriva anche Francesco Frontali: uno di quelli che intendono il proprio lavoro come una missione. Si fa vivo anche Federico Crugnola, ingegnere della R&D che bazzica spesso in questo ufficio ma che é troppo impegnato per fermarsi a dialogare con Noi. Mi riservo di tirargli fuori il meglio delle sue esperienze, appena possibile. Questo è un team molto particolare e qualificato che mette soggezione. Dietro le quinte aleggia la personalità di Daniele Fiorenzi, ritenuto da tutti il guru della forcella.

Mi sono preparato una scaletta di domande. Non si sa mai! E se mi impappino?
La prendo alla larga, so di dover parlare di tecnologia ma, so anche dei condizionamenti che il momento economico detta.
Mi sbaglio, perchè in questo ufficio l’ansia del ragioniere sembra non arrivi. Questi miei interlocutori, da cui dovrei riuscire a strappare infomazioni di prima mano, non tradiscono la minima preoccupazione.
Butto là una serie di domande che avevo trascritto:
- Telaio, motore, gomme, freni! Che relazione di interdipendenza c’é con la sospensione anteriore?
Frontali si agita sulla sedia ma, è troppo gentile per darmi del cretino!
Si tratta di un lessico da bar. Me ne rendo conto e aggiungo:
- Probabilmente l’assetto globale di una moto non va parcellizzato ma, mi interessa capire come vi movete nella progettazione e quali aspetti del vostro lavoro ritenete più importante.

I tre si guardano come a dire: chi spara per primo?
Quello che attacca è il “capo”. Una dissertazione sulle esigenze che vengono dettate dal mondo della competizione, il ruolo dell’efficienza che non sacrifica la sicurezza. Concetti e principii che coniugano un’etica da cavaliere da “chason de geste”.
Li vedi zigzagare nel traffico cittadino e sfrecciare in autostrada racchiusi nella loro corazza moderna e il loro elmo di fibra colorata. Mostri, marziani, moderni prosaici cavalieri da 200 all’ora!

Capisco anch’io che l’assetto da dare ad una moto da “Cross” deve essere molto diverso da quello di una “Road”. Ma, anche restando entro l‘ambito preciso di una disciplina, mi interessa indagare sull’inferenza che esiste tra moto e pilota.
Non spiazzo nessuno anche se, finalmente, gli occhi si illuminano e qualche barlume di stima sembra affiorare.
Ho toccato nel segno! Me lo spiegano con parole e concetti che non so ripetere.
Il segreto sta tutto nel produrre una sospensione (in questo caso) in cui i vari elementi di cui è composta, non solo siano correttamente assemblati, perfettamente correlati allo scopo ma, che possano essere adattati, di volta in volta, al temperamento di chi inforca la moto.
Mi dicono, con non poca ironia, che non potendo tarare il pilota é giocoforza tarare la sospensione.


Mi fanno ammirare una serie di rilevamenti telemetrici da cui emerge il risultato raggiunto al variare di una “tacca”. Qui mi perdo, tra blocchi di sterzo, cartucce, lamelle, attacchi radiali, molle e tubi di forza.
Il gambaletto prodotto con la fusione e appena appena lavorato per creare le sedi di qualche bullone, resta nell’angolo. Superato! Tecnologia del passato, anatroccolo in un mondo di cigni!
Mi infilo nuovamente in macchina e, ritornando verso casa, ripercorro mentalmente il filo del dialogo appena concluso. Ho incontrato delle persone che operano in una industria con ruoli creativi.
Quell’ufficio “Prodotti Speciali” meriterebbe un altro appellativo!
Di “speciale” c’é, per certo, la qualità umana, la preparazione e l’entusiasmo di chi vi lavora. Ruoli tuttosommato poco sbandierati e considerati. Rappresentano il motore di quel made in Italy che spesso viene confuso con la furberia e l’improvvisazione.
Dietro, invece, c’è un’Azienda: Finanza, Struttura, Ricerca. E, ci sono prodotti dell’ingegno, sistemi e contatti a livello planetario con quanti operano in questo settore!

Ci sarà l’EICMA, l’esposizione internazionale ciclo e motociclo, a Milano.
Paioli Meccanica SpA presenterà le sue novità. Saranno i frutti maturati in quello strano ufficio e faranno scalpore! Io colgo solo l’aspetto esteriore. Perché questi esiti di un pensiero meccanico sono anche “belli”!

Se devo proprio concludere, traccio una headline semplice: “la leadership si conquista con la qualità degli uomini”.